Il

I Verbi del Cuore

Cor-doglio


L'olio, come l'acqua e la luce, è una di quelle realtà elementari della natura che meglio esprimono i doni di Dio creatore, redentore e santificatore. In particolare l'olio ha la capacità di medicare le ferite, profumare le membra, allietare la mensa. Nella liturgia è usato per esprimere l'UNZIONE dello Spirito che conforta, risana, illumina e permea di doni i membri della comunità cristiana.
La malattia e la sofferenza, infatti, sono momenti difficili, in cui tutti sperimentiamo la nostra impotenza, la fragilità e finitezza. Spesso questa fragilità fisica fa emergere una fatica interiore, dove la paura dell'abbandono e della solitudine schiacciano la persona e la mettono di fronte ad un muro di negatività e di angosce.
Anche se la fede è la certezza della vicinanza e prossimità di Dio, la malattia e l'infermità sono i momenti della prova, quelli in cui ci chiediamo perché Dio si è allontanato da noi.
L'UNZIONE degli infermi da anni ha sostituito l'Estrema Unzione, quando il sacerdote era chiamato in casa del moribondo o all'ospedale per dire l'ultima preghiera prima del trapasso.
Di per sé l'ultimo sacramento che la persona è invitata a ricevere, ancora in stato di coscienza, è il VIATICO, l'Eucaristia, il Corpo di Cristo che accompagna la persona ad assimilare la propria sofferenza a Colui che, sulla croce, affida tutto se stesso al Padre.
Nell'UNZIONE degli infermi la Chiesa raccomanda i malati al Signore Gesù, sofferente e glorificato, perché, come ha fatto tante volte nella sua vita terrena, rechi loro sollievo e li salvi. Infatti  invochiamo lo Spirito della consolazione su chi vive nella malattia
- affinché non si senta abbandonato nella tentazione, ma viva con fede, abbandonandosi filialmente alla misericordia del Padre;
- affinché trovi coraggio e fiducia: quell'olio che nel giorno del Battesimo e della Confermazione aveva unto il suo corpo, ora possa ungere le membra malate per rigenerarle, o per lo meno alleggerire le sofferenze e togliere l'angoscia del cuore.
- affinché possa assaporare la vicinanza e la prossimità di persone che gli vogliono bene: COR-doglio, prima del dolore per una morte o una sciagura, è affetto e vicinanza a chi è nella sofferenza, è empatia, è stare vicino a qualcuno non perché mi fa pena, ma perché è mio fratello o sorella in Cristo.
Essere aiutato, essere sollevato, essere liberato dal peccato ed essere salvato: nella preghiera del Sacramento dell'UNZIONE chiediamo al Signore che queste quattro azioni siano da lui compiute sulla persona malata.
Il sacerdote, i parenti, gli amici e i conoscenti diventano strumenti affinché tutto questo possa essere vissuto e percepito da chi riceve il Sacramento.

 

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